Melancholia, un’ esperienza liberatoria per Kirsten Dunst

Melancholia, un' esperienza liberatoria per Kirsten Dunst

Melancholia diretto da Lars Von Trier è stata un’esperienza devastante per tutte le interpreti da Emily Watson a Nicole Kidman che hanno raccontato di violenze psicologiche e crudeltà di ogni tipo atte all’immedesimazione totale nei personaggi.
L’unica voce fuori dal coro è di Kirsten Dunst che ha dichiarato ai giornalisti che le hanno chiesto di parlare di quest’esperienza: ” Prima delle riprese avevo parlato con Charlotte di Antichrist e sapevo che per lei era stato un film fortemente emotivo, difficile da girare. Lavorare con Lars, per me, è stata un’esperienza meravigliosa. Lars è capace di creare un ambiente che permette un sacco di libertà. Gira molto velocemente e registra anche le prove. Questo fa sentire gli attori molto liberi. Non ci sono grandi luci né grandi scenografie, ma sei immerso in un processo intenso per otto ore al giorno. Non ci sono interruzioni e questo favorisce la fluidità delle performance in un ciclo continuo che non interrompe la concentrazione, facendo sembrare tutto molto reale. Abbiamo improvvisato molto. Per me è stata un’esperienza liberatoria.”



Il film, di cui il regista ha reso noto molto poco, è un thriller fantascientifico dai caratteri molto cupi e non stentiamo a credere che le interpreti abbiano dovuto patire le pene dell’inferno data la fervida immaginazione dell’eccentrico cineasta.
Per vederlo però bisognerà aspettare ancora un po’, nel frattempo invece Kirsten Dunst arriverà nelle sale con l’attesissimo On the Road tratto dall’omonimo romanzo di Jack Kerouac, baluardo e simbolo della beat generation che vede tra gli interpreti anche Steve Buscemi, Kristen Stewart, Viggo Mortensen, Terrence Howard ed Amy Adams.