La guida esclusiva per comprendere “Inception”

La guida esclusiva per comprendere "Inception"

Lo smarrimento e la confusione sono le prime sensazione che attanagliano lo spettatore durante i primissimi minuti di “Inception” , il film dell’anno realizzato dal regista ormai cult Chris Nolan.
“Allora di chi è il sogno?” dice uno. “Di Arthur ma l’inconscio è di Cobb” incalza l’altro. Alzi la mano chi non si è reso protagonista di una simile scenetta. Inevitabile verrebbe da dire. “Inception” è un film ambizioso, un complicato rebus che si dipana nei meandri della mente umana.

Un consiglio da chi lo ha già visto è di rivederlo una seconda volta per apprezzarne la struttura senza l’angoscia di dover per forza stare al passo della narrazione.



Per facilitare il compito dello spettatore ecco allora uno schema da tenere a mente:
1) “Inception” gioca sul confine tra realtà, subconscio e mondo dei sogni.

2) La vicenda principale consiste nell’”innestare” nella mente del giovane rampollo Robert Fisher jr l’idea di frazionare l’impero del padre che altrimenti il figlio erediterebbe per intero.

3) Per fare ciò viene messa in piedi una vera e propria task force. Nel primo livello a sognare è Yusuf il chimico, con Cobb, Arthur, Ariadne, Eames, Saito e Robert Fisher jr che entrano nel sogno per far credere allo stesso giovane imprenditore che suo padre vuole sciogliere l’impero finanziario.

4) Nel successivo livello, cioè l’hotel, reso ancora più instabile dai meccanismi di autodifesa dell’inconscio di Fisher jr, a sognare è Arthur, il braccio destro di Cobb(Leo DiCaprio). Tutti gli altri entrano nel sogno. Eames, il falsario impersonerà il padrino di Fisher jr, Browning, e gli farà credere di volere a tutti i costi l’impero del padre. Fisher jr vedrà sgretolarsi una delle figure certe della sua vita e inizierà ad autoconvincersi che il padre voglia per lui un altro destino.

5) Si scende ancora di livello, e qui le difese di Fisher jr assumono le vesti di un vero e proprio esercito. La location sembra rubata dal videogioco di guerra “Call of Duty”, con basi segrete tra le nevi, uniformi da truppe d’assalto, fucili di precisione e gli inconfondibili sci presi in prestito dalla saga di James Bond(“Al servizio di Sua Maestà”). Qui deve concludersi l’opera, con Fisher jr che incontra il padre morente. Qualcosa va però storto. La moglie di Cobb, Mal, riaffiora dal passato e costringe Cobb e Ariadne a scendere di un ulteriore livello.

6) Siamo nell’ultimo(e più instabile) dei livelli. Cobb riconosce il mondo fittizio costruito anni prima con la moglie, un posto pericoloso, con ricordi che riaffiorano e sembrano intrappolare i protagonisti nel limbo. Sarà indispensabile eliminare il ricordo di Mal per poter risvegliare Fisher jr in tempo e ricondurre tutti alla realtà. Ma sarà proprio così? Se solo quel “totem” la smettesse di girare su se stesso…

Emanuele Zambon