Immaturi, recensione

Immaturi, recensione

Venerdì 21 gennaio esce in tutte le sale italiane la commedia diretta da Paolo Genovese, Immaturi che vede tra gli interpreti Raoul Bova, Paolo Kessisoglu, Ricky Memphis, Barbora Bobulova, Ambra Angiolini, Luca Bizzarri, Paolo Kessisoglu, Alessandro Tiberi, Maurizio Mattioli e Luisa Ranieri.
Il film racconta la storia nostalgica di un gruppo di trentenni che si ritrova dopo 20 anni a dover rifare l’esame di maturità a causa di un vizio di procedura.
Così questo fa da pretesto per contattare i vecchi amici del liceo e fare così un bilancio sulla vita affettiva, lavorativa e chiarire certi punti oscuri del proprio passato; si avvicendano così sulla scena Raoul Bova, Ambra Angiolini, Barbara Bobulova, Ricky Memphis, Luca & Paolo (qui finalmente separati, ognuno per conto proprio), Giulia Michelini, Luisa Ranieri Anita Caprioli che raccontano i loro traguardi ed i loro insuccessi.



La pellicola ha un tono sentimentale di fondo ma non tocca mai temi che commuovono, la comicità è presente in tutta la durata del film ma non è mai preponderante.
Molto divertente è il personaggio interpretato da Ricky Memphis, attore che spesso non gli viene dato lo spazio che si meriterebbe in quanto molto bravo ed ironico.
Forse l’unico handicap legato al film è Raoul Bova, voce narrante ed incarnazione dell’uomo medio, ma non troppo credibile e fuori tempo con le battute comiche.
Tema principale ed elemento di trade union tra i vari personaggi è la nostalgia che pervade ogni cosa: la nostalgia di un gruppo di trentenni che rimpiangono i bei tempi andati e che in un certo qual modo fa sì che tutto risulti stereotipato e finanche noioso per certi versi.
Nel complesso però risulta essere una pellicola molto godibile e una valida alternativa al cinema comico -volgare dei cinepanettoni, riprendendo così la tematica nostalgica di Notte Prima degli Esami e La Prima Cosa Bella.