Annullare matrimonio religioso, provato da Le Iene Show

Annullare matrimonio religioso, provato da Le Iene Show

Ieri sera, mercoledì 9 marzo, su Italia Uno è andata in onda una nuova puntata de Le Iene Show in cui si è parlato dello scandalo di Luisa Pollaro, la donna che per mesi è intervenuta in molte trasmissioni televisive chiedendo un aiuto economico per poter aiutarla a portare la figlia Adelaide che soffriva di Sindrome del Lobo Medio in America per essere operata, ma che in realtà era una truffa architettata per fare soldi e che qualche giorno fa, dopo un ‘indagine della procura, è stata arrestata.
Si è poi parlato di energie alternative e poi è stato mandato in onda un servizio sulle procedure relative all’annullamento del matrimonio religioso.



La iena Paolo Calabresi infatti ha indagato su come bisogna fare per poter ottenere l’annullamento del matrimonio da parte della Chiesa (che, se nel 2004 erano 2000, nel 2009 sono stati 6000), visto che il Papa ha recentemente ordinato ai suoi sottoposti di non annullare matrimoni in modo indiscriminato, ma di cercare di convincere i fedeli a non farlo.
E così Paolo Calabresi, per dimostrare la differenza di trattamento tra una persona normale ed una che ha elevate risorse economiche, si è travestito da imprenditore e si è presentato di fronte ad un sacerdote per una richiesta di annullamento del matrimonio, poichè avrebbe dovuto sposarsi con una donna più ricca che gli avrebbe garantito un tornaconto economico.
Così il religioso gli dice che bisogna escogitare dei motivi che non siano civili, bensì religiosi e così gli suggerisce delle scuse plausibili, come la costrizione al rito o l’errore di giudizio sulla moralità dell’altra persona (che il prete definisce anche più facile da dimostrare).
Altre alternative mosse dal prete sarebbero anche il matrimonio inteso come una sorta di prova (se va bene sennò ci si molla), oppure nel caso in cui vi siano state relazioni al di fuori della coppia, precedentemente al matrimonio e che si sono protratte anche successivamente.
Al chè il religioso suggerisce all’imprenditore di non fare nessun accenno al motivo economico, in quanto il prete avrebbe una coscienza e deve rendere conto a Dio; successivamente la iena parla con un avvocato, mandato dal sacerdote, che gli spiega che bisogna simulare con quattro testimoni la motivazione della richiesta dell’annullamento e poi si fa una telefonata all’arcivescovo per accelerare le pratiche.
Poi l’avvocato parla di denaro e dice che bisogna versare 525 euro per la deposizione e 3000 euro per la parcella prevista dalla CEI per l’avvocato, più le indennità per i vari accessi, più un bonus se su raggiungono risultati in tempi brevi, “secondo la serenità della coscienza” dell’imprenditore e il gioco è fatto.