Fratelli d’Italia: storie vere di integrazione al cinema

Fratelli d’Italia: storie vere di integrazione al cinema

In un’epoca in cui il concetto di unità nazionale è sotto assedio, il documentario Fratelli d’Italia di Claudio Giovannesi risulta di grande attualità.

Il film, prodotto da Il Labirinto e distribuito da Cinecittà Luce nelle sale dal 7 Maggio, è stato già apprezzato durante lo scorso Festival di Roma, vincendo la menzione speciale della giuria nella sezione extra. Il regista presenta il sentimento di italianità attraverso un’ottica multi-culturale. Indaga e scruta la società italiana di oggi attraverso le storie vere di tre adolescenti, figli di immigrati, che studiano all’Istituto tecnico commerciale Paolo Toscanelli di Ostia.



I protagonisti del documentario sono il rumeno di 17 anni Arin Delbaci, la bielorussa 18enne Masha Carbonetti e l’egiziano Nader Sarhan di 16 anni. Arin ha un rapporto conflittuale sia con i compagni di classe che con la professoressa di italiano. Il suo disagio e il sentirsi non accettato lo rendono irruente e aggressivo, creando una serie di scontri all’interno del contesto scolastico.

Masha è stata adottata da una famiglia italiana ma vorrebbe incontrare il fratello che è rimasto in Bielorussa di cui è venuta a conoscenza. La storia di Nader Sarhan è quella più emblematica, immigrato di seconda generazione ha acquisito costumi e usi fin troppo italiani che creano dissidi interni al contesto familiare.
Parla in romanesco e si innamora di una ragazza romana, contro il volere della madre che teme la modernità del figlio e il suo totale disinteresse per le proprie origini. Quello che sconvolge di più di Nader è la sua frequentazione di ambienti di estrema destra e il suo atteggiamento razzista verso ebrei e neri. Nessun utilizzo di attori professionisti e gente presa dalla “strada” per raccontare pezzi di realtà nostrana, un modus operandi che ricorda il grande Pier Paolo Pasolini. Ed è proprio lui l’autore fonte di ispirazione di Giovannesi, che proprio adesso, insieme a Fabrizio Mosca, sta lavorando su una nuova sceneggiatura “Alì dagli occhi azzurri”, tratto dal romanzo omonimo pasoliniano.